Massimo Osti Archive |
Anno costituzione |
1973 |
Soggetto gestore |
Impresa |
ARCHIVIO in BREVE |
L'Archivio raccoglie 5.000 capi d'abbigliamento disegnati da Massimo Osti e 60.000 campioni tessili, frutto dell’intenso percorso creativo del pioneristico designer fondatore dei marchi Chester Perry (1971), poi ribattezzato C.P.Company (1978), Stone Island (1982), Left Hand (1993), Massimo Osti Production (1995). |
Sito WEB |
http://ideasfrom.massimoosti.com |
CodiceFiscale-PartitaIVA |
02204460378 |
info@ostistudio.it |
Indirizzo |
Via Castelfidardo 7/2°a |
Comune |
Bologna |
Provincia |
BO |
TELEFONO |
+39 051 531997 |
CAP |
40123 |
LinkGoogleMap |
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Presentazione |
Sintesi unica dello straordinario percorso creativo di un designer d’eccezione, Massimo Osti Archive racchiude il frutto di idee ed invenzioni che, lasciando un segno inconfondibile nel sistema moda, hanno creato un 'genere' e cambiato l’idea stessa di sportswear. I 5.000 capi d’abbigliamento disegnati da Massimo Osti ed i 60.000 campioni di tessuto in esso racchiusi raccontano la storia stessa della moda e del tessile degli ultimi trent’anni, attraverso un percorso cronologico che dalla fondazione dei brand Chester Perry (1971), poi ribattezzato C.P.Company (1978), Stone Island (1982), Left Hand (1993), Massimo Osti Production (1995), conduce fino alle più recenti sperimentazioni condotte in collaborazione con Levi’s agli inizi del 2000. |
Sintesi unica dello straordinario percorso creativo di un designer d’eccezione, Massimo Osti Archive racchiude il frutto di idee ed invenzioni che, lasciando un segno inconfondibile nel sistema moda, hanno creato un 'genere' e cambiato l’idea stessa di sportswear. 5.000 capi d’abbigliamento disegnati dallo scomparso stilista e 60.000 campioni di tessuto sono preziosa testimonianza delle innumerevoli ricerche e sperimentazioni d’avanguardia compiute da Massimo Osti in trent’ anni di lavoro, risultato di un’intensa e proficua collaborazione con 360 prestigiose aziende tessili nazionali ed internazionali e con i più avanzati laboratori di ricerca e finissaggio. Tra le migliaia di campioni di tessuto conservati da Massimo Osti nel suo ricchissimo Archivio riscopriamo la storia stessa della moda e del tessile degli ultimi trent’anni: dai materiali più classici, intramontabili delle più prestigiose aziende del settore, agli esempi più rari, inusuali ed innovativi da lui trasformati e reinventati per divenire materia e strumento primario di un’insaziabile ricerca creativa. Custode di un prestigioso know-how, frutto di tre decenni intensi di ricerca e sperimentazione nell’ambito dei materiali e delle forme dell’abbigliamento, Massimo Osti Archive è memoria storica, testimonianza diretta del lavoro di un indiscusso pioniere del Made in Italy. E’ altresì prezioso strumento di studio e di ricerca, nel rivelare al suo interno il cammino creativo percorso da Osti per ogni sua singola creazione, dal tessuto grezzo o dal materiale di partenza, fino al capo finito in ogni suo piccolo dettaglio. Come una vera e propria biblioteca tessile, oggi nuovamente attiva ed aggiornata, l’Archivio di Massimo Osti è ancora fonte importante d’ispirazione e di sviluppo per la ricerca stilistica e la sperimentazione tessile. |
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Foto Credits: copyright Massimo Osti Archive, Bologna. Foto Luca Capuano. |
Storia archivistica |
La storia di Massimo Osti Archive inizia nei primi anni 70’, quando il designer bolognese getta le basi della sua filosofia creativa interamente improntata sulla sperimentazione ed inizia a raccoglierne meticolosamente i frutti. Grazie al rapido successo delle prime creazioni Massimo Osti nel 1970 fonda i marchi Chester Perry (1971), poi ribattezzato C.P.Company (1978), al quale seguono tra gli altri Stone Island (1982), Left Hand (1993) e Massimo Osti Production (1995). L’incessante ricerca tessile e l’intenso percorso creativo trovano oggi in Massimo Osti Archive testimonianza preziosa del lavoro del pioneristico designer che 'cambiò le regole del mondo della moda, percorrendo strade sconosciute nell’allora classico mondo del tessuto, inventandosi miscele avveniristiche e scoprendo per primo i materiali di oggi' (Franca Sozzani). L’attitudine di Massimo Osti a conservare e ad archiviare derivava dalla sua grande capacità di intuire i risultati delle molte trasformazioni possibili intervenendo sulla materia di partenza. Fin dagli inizi della propria carriera, Massimo Osti ha catalogato meticolosamente tutti i tessuti base e tutti i risultati dei vari trattamenti ed elaborazioni. Nella fabbrica di Ravarino (allora sede di Stone Island e C.P. Company) aveva a disposizione un intero laboratorio di tintura ed uno dedicato a lavaggi. Decideva personalmente le sperimentazioni e lavorava per tentativi allo scopo di arrivare a trasformazioni delle qualità iniziali del tessuto, spesso scoprendo l’idea nuova tra i risultati di errori casuali o di forzature delle tecniche di tintura e di lavaggio. Studiava, annotava e catalogava le caratteristiche di restringimento del tessuto; sottoponeva i tessuti colorati a forti temperature di lavaggio fino a farli sbiadire per arrivare a quell’ aspetto vissuto che per lui era sinonimo d’eleganza. Trasformava la rigidità in morbidezza, aggrediva la durezza della trama e poi, servendosi della collaborazione delle più prestigiose aziende tessili, trasferiva nelle proprie collezioni i risultati innovativi ottenuti. Intuiva anche che i materiali più disparati e a volte lontani dal mondo tessile, potevano essere combinati per dare origine a nuove creazioni. Tutti questi processi erano catalogati e servivano di base per la ricerca di materiali e trattamenti per ogni nuova collezione. Anche quando cominciò a delegare a laboratori esterni gli esperimenti sui processi di lavaggio, tintura e finissaggio era sempre lui a dare l’input all’azienda che avrebbe realizzato le diverse prove. Partiva dal tessuto per creare un progetto e l’archivio tessile era il suo strumento base di lavoro. Da lì iniziava tutto. Ripescava i tentativi riusciti e da quel punto d’arrivo ricominciava da capo a cambiare tutto, a sperimentare, a combinare elementi, creare varianti o novità assolute. |
accessibilita |
Accessibile solo a specifiche categorie (es. "case di moda", "stilisti", ..) |
Tipologia di archivio |
Archivio aziendale |
Proprieta' Archivio |
Propria |
DISPONIBILITASCHEDE |
schede tecniche non disponibili |
OggettiSINTETICO_IT |
Capi, Accessori, Disegni, bozzetti, modelli, prove di stampa, Video e filmati, audio, modelli 3d, Libri, rassegne stampa, pagine redazionali, Stampe, manifesti, materiale pubblicitario, Foto, stampe fotografiche, negativi, diapositive, Video e filmati, Campioni |
MOSTRE |
L'Archivio è stato oggetto di svariate mostre temporanee e permanenti, realizzate in Italia ed all'estero presso sedi istituzionali e private. Nel 2006 a Milano presso La Rinascente, in collaborazione con Vogue Italia e MilanoUnica è stata curata "Textil". |
Oggetti archivio
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Servizi Disponibili
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ServiziDisponibiliSINTETICO_IT |
Consulenza, attività di ricerca stilistica |
Sede
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Social media
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Galleria immagini
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